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"Nessuno è più debole di chi ha tutto sotto controllo, l'amore [...] rifiuta qualunque surrogato". Dopo "L'uomo d'onore non paga il pizzo", che tratta di impegno nella lotta alla mafia, Roberto Mazzarella torna a farsi sentire con "Vento di scirocco... a Palermo", muovendosi nello stesso ambito. Il romanzo inizia e si chiude con la domanda "cosa c'era dietro quella casa?", un interrogativo dal quale nasce la forza che fa operare le scelte che sconvolgono la vita. Ma viene posta un'altra domanda altrettanto sconvolgente: "Perché si interessa a queste cose?". Le "cose" hanno un nome e tali nomi iniziano per emme. Emme come "mafia", come "minchioni", coloro che si sono messi in testa di sconfiggere il "male" della società e che vogliono operare al Sud una rivoluzione "gentile" in cui la politica è l'esercizio del potere per realizzare i sogni. Emme come "movimento" politico che nasce da un vero amore verso la città che il nostro protagonista sente di dover proteggere. Un movimento che dovrebbe operare il Cambiamento. La politica è allo stesso livello dell'amore: forte e capace di andare oltre. Ma il "vento di scirocco" soffia sulla città, sul mare, e ogni cosa si piega al suo passaggio...